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Associazione Culturale Pentèlite
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                                                                           Pentèlite







Coriandoli di vita
poesie di Giuseppe Pettinato

10 Febbraio 2021
Convivio, rubrica a cura di Mario Blancato




Maturata nel clima inquieto e frastornato del decennio che si è appena concluso, Coriandoli di vita (Morrone Editore, 2020), la nuova raccolta di versi che Giuseppe Pettinato consegna ai lettori, è attraversata – e, direi, quasi squarciata – da un dolore intimo, che, nella sua ferma proposizione, diviene il «dettato» di vite che il poeta aduna in un journal che si apre al mondo sfrangiandosi in un testo di intensa, vibrante poesia.
Giuseppe Pettinato è un poeta “impegnato”.
Egli è riuscito sapientemente a innestare a Sortino l’eredità della sua formazione “milanese” alla Statale, vissuta secondo l’assunto che l’impegno culturale non può essere disgiunto da quello civile, e che in quest’ultimo si invera.
A partire da tale assunto Pettinato dissemina e insemina da decenni la sua terra d’adozione di una feconda attività di educatore votato al sociale, attivissimo organizzatore e divulgatore in quel sodalizio di illuminati che sono gli Amici della rivista Pentelite, cenacolo di intellettuali e di artisti che irradia «dalla periferia all’Impero» innumerevoli iniziative confermandosi, oggi, una esemplare eccezione nel panorama delle riviste letterarie regionali e nazionali per la longevità, per l’alto livello della proposta culturale e per le eminenti collaborazioni.
Ho avuto la ventura di essere testimone degli esordi letterari (cfr. Come una conchiglia, Morrone Editore, 2014) di Giuseppe Pettinato, contraddistinti da una interrogazione cocente sulla sofferenza umana, sulla vita e sulla morte, e, insieme, da una necessità di “mettersi a nudo” e di raccontarsi attraverso la parola poetica: scaturite, esse, dalla dolorosissima vicenda di perdita del figlioletto Angelo. Tutta la poesia di Pettinato è impregnata di questa perdita.
La silloge è impreziosita dal saliente e ispirato viatico introduttivo di Sebastiano Burgaretta (Coriandoli a forma di corona), il cui affondo critico situa «nel presente dell’oggi» la partita che il poeta gioca con la vita, sustanziando l’aspettazione del futuro con i «frutti, talora amari, del passato»; evidenziando, in tal senso, la pregnanza della “circolarità del canto” che connota la raccolta.



Il testo allocutorio con cui l’autore si rivolge ai lettori (Al lettore. I miei coriandoli) ha la gentilezza e il pudore di un dialogo intimo. In esso Pettinato rivela la verità del testo: «I coriandoli sono pezzi di vita passata, momenti vissuti, recisi e di cui ogni piccolo pezzo di carta rappresenta un ricordo, un affetto, ormai scomposto dal quadro originario e, proprio perché staccati, restano dispersi in balia dell’oblio».
I «coriandoli» rappresentano, dunque, «pezzi di vita passata», «fragmenta» dell’esistenza disarticolati, irrelati, irrimediabilmente perduti, che soltanto nella “circolarità” del canto poetico vengono a ricomporsi dando seguito a quella fedeltà tematica che caratterizza la prima raccolta di versi che qui viene riproposta e declinata in una serie di coordinate fondamentali e invarianti che, a costellazione, o a «corona» – come suggerisce Burgaretta, intuendo un percorso petrarchesco soggiacente alla silloge, una sorta di «architesto» (Genette, 1982) – illuminano le composizioni, insieme a un afflato etico risolto nelle domande disseminate strategicamente nel testo.



La raccolta è divisa in quattro sezioni (Angelo, Mamma e papà, Memorie di affetti, Amori) ed è conchiusa da un singolare congedo, Conversazione sul tempo e gli scomparsi, nel quale Mario Buonofiglio e Simonetta Longo conversano sulla poesia di Coriandoli di vita reagendo ai suoi temi nel tentativo – felicemente riuscito – di fare emergere lo svolgimento «diaristico» dell’opera, di evidenziarne il tono «crepuscolare» e il carattere intimamente dialogico che affiorano nella proposizione e nella sovrapposizione di un “io” e di un “noi” e che risolve il lirismo in una coralità che si riconosce, leopardianamente, nella «social catena» legata dal dolore comune.

Il carattere unitario dell’opera, la centralità mono-tematica che si frastaglia nella pluralità delle voci e delle figure che il poeta chiama a convito nella loro peculiarità di personae, fantasmi lacaniani che rinviano alla perdita e alla ferita che il linguaggio risarcisce ma che il reale sanziona, l’omogeneità stilistica e la coerenza linguistica, contribuiscono a individuare, nel testo, i tratti del “poemetto”; o, meglio, del “canzoniere”. Un canzoniere in absentia, quello di Pettinato, che «grida / la tua vita / e non tace»; che si fa «voce […] Urlo tagliente / che trapassa l’anima / e scheggia il mio viso».
Ne segue una fusione dell’uso simbolico ed emozionale del linguaggio, in un cosmo di simulacri fluttuanti che, dal fondo della memoria, assediano il presente del poeta e ne ipotecano il futuro restituendo un mondo rarefatto di affetti, di emozioni, di date, di luoghi e di avvenimenti che non mancano all’appello del poeta, pur confinati nel loro destino di assenza rappreso in un «silenzioso e bugiardo / […] dolore di un padre / che solo il Cielo sente».

Chiarezza e intensità, purezza espressiva e levità rilucono in questo canzoniere di dolore e di gioia, di sconfitta e di speranza, di morte e di rinascita, di assenze incolmabili e di presenze totalizzanti, salvaguardando con esemplare coerenza una nebulosa di luoghi, di occasioni, di epifanie che circoscrivono il micro-cosmo del Poeta-Padre e del Poeta-Figlio definendosi in un vocabolario selezionato ed elementare, segnato dallo stigma dell’autenticità del dire e da una non leziosa perizia linguistica che ha l’esito di una rara limpidezza espressiva.

Salvo Sequenzia





Giuseppe Pettinato dialoga con Salvo Zappulla presentando Il violino di Dio, il nuovo romanzo dello scrittore sortinese. Allestimento scenico di Simone Parrottino, lavoro grafico di Francesco Pettinato. In via Resistenza 14 a Sortino presso il teatro dell'opera dei Pupi, il 22 Giugno ore 17:30. La voce narrante è di Luigi Galioto, il violino è suonato da Matteo Briganti, il buffet finale è stato offerto dall'ENDAS diretta da Enzo Silluzio.


PREMIAZIONE DEL XXII CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE PENTÈLITE


Quest’anno la premiazione è stata preceduta dagli interventi del prof. Giuseppe Pettinato, Presidente dell'Associazione culturale Pentèlite, che ha  proposto una riflessione sulla Giornata della Memoria e del ricordo delle FOIBE, di Daniela Tralongo, dello scrittore Salvo Zappulla e dall’esperto di cultura popolare Mario Lonero. L'allestimento grafico-pittorico è stato curato dall’artista Simone Parrottino. Il premio letterario quest’anno è stato offerto dall'ENDAS Sicilia e consegnato da Enzo Silluzio. L’abbonamento a Notabilis è stato consegnato dalla direttrice Tralongo Daniela.
Intervista al prof. Giuseppe Pettinato di Nello La Fata

Prof. Pettinato ci presenti la sua associazione.
 
L’Associazione culturale Pentèlite si occupa di valorizzare il patrimonio culturale e le forze artistiche del nostro territorio. Nel perseguire questo intento pubblica ogni anno la Rivista Letteraria Pentèlite, scritture letterarie e divagazioni artistiche e I quaderni di Pentèlite, due raccolte antologiche eterogenee nei temi e di diverso spessore culturale, ma sempre gravidi di amore e passione per l’arte in tutte le sue sfumature: dalla scrittura alla pittura, dalla grafica alla fotografia. Abbiamo sede a Sortino, ma altre due redazioni si trovano a Milano, organizziamo ogni anno le presentazioni di libri, delle nostre Riviste letterarie, la Mostra Mercato dell’Editoria Siciliana e il concorso letterario nazionale Pentèlite. Inoltre collaboriamo con altre Associazioni del territorio occupandoci di problematiche sociali.
 
Prof. Pettinato ci parli di questo concorso che riscuote sempre più successo e consensi sia nei partecipanti che di pubblico.
 
Il concorso è uno dei nostri fiori all’occhiello è diviso in due sezioni, prosa e poesia, e partecipano scrittori da tutta Italia. Il premio consiste nella pubblicazione delle opere finaliste sulla nostra Rivista I quaderni di Pentèlite; in un abbonamento alla Rivista Letteraria Notabilis e in un piccolo premio in denaro. Ma l’aspetto più interessante riguarda l’entusiasmo che gira intorno alla nostra manifestazione, che risulta essere sempre una festa. Dopo ventidue anni riusciamo ancora a offrire un prodotto culturale competitivo, sempre nuovo e rinnovato nella grafica e questo solo grazie ai piccoli contributi spontanei che ci pervengono da alcune attività commerciali sortinesi.
 
 Quest'anno la cerimonia di premiazione è stata patrocinata dall'Amministrazione comunale della città di Ferla, presso la quale avete ricevuto un’entusiastica accoglienza.
 
Si, Il sindaco Giansiracusa, l’assessore Rossitto e l’amministrazione tutta ci ha accolto davvero con grande entusiasmo e condiviso il nostro progetto culturale e artistico, facendosi promotori dei nostri numerosi progetti. Infatti siamo stati invitati a collaborare in sinergia con il Sindaco che  ci ha dato spazio e visibilità. Oggi non è facile trovare amministratori così disposti a investire nell’organizzazione di eventi culturali e artistici, per questo è ancora più lodevole l’atteggiamento lungimirante e la volontà del Sindaco Giansiracusa di voler investire tempo ed energie nella nostra attività.
Associazioni come la nostra hanno bisogno di un sostegno concreto per poter realizzare risultati utili a tutta la comunità. Speriamo che questa amministrazione ferlese così illuminata, come una volta i mecenati, ci possano aiutare nella creazione artistica e nella moltiplicazione della cultura, che è il nostro primo intento.

Nello La Fata
 
L’Associazione culturale Pentèlite, con sede a Sortino, da ventidue anni promuove un concorso letterario nazionale diviso in due sezioni, prosa e poesia. La premiazione del concorso, che si svolge ogni anno, coinvolge da sempre non solo la popolazione locale, ma anche molti dei partecipanti finalisti che per l’occasione prestano visita al comune ibleo.
 
 
“Tutte le opere finaliste saranno poi pubblicate sulla nostra prestigiosa Rivista Letteraria I quaderni di Pentèlite – afferma il presidente Giuseppe Pettinato – un prodotto culturale unico della nostra provincia, probabilmente di tutta la parte orientale della Sicilia. Dopo tutti questi anni riusciamo ancora a offrire un prodotto culturale competitivo, sempre nuovo e rinnovato nella grafica solo grazie ai piccoli contributi spontanei che ci pervengono da alcune attività commerciali sortinesi. Quest’anno la cerimonia di premiazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale della città di Ferla che, nelle persone del sindaco Michelangelo Giansiracusa e dell’Assessore Rossitto, ci ha accolto con sincero entusiasmo e si terrà nei locali dell’Auditorium ferlese giorno 10 Febbraio 2019 alle ore 16;30.”
 
 
Il premio letterario quest’anno è offerto dall’Endas Sicilia e consegnato da Enzo Silluzio. Come di consueto i vincitori si conosceranno solo nel corso della serata con l’apertura pubblica delle buste chiuse, consegnate all’Associazione da venti lettori scelti tra la popolazione sortinese.
 
 
La premiazione sarà preceduta dagli interventi del prof. Giuseppe Pettinato, Presidente dell’Associazione culturale Pentèlite, che proporrà una riflessione sulla Giornata della Memoria e del ricordo delle Foibe. Seguiranno altri interventi da parte dello scrittore Salvo Zappulla, di Mario Lonero e dalla direttrice della Rivista Letteraria Notabilis Daniela Tralongo. L’allestimento grafico-pittorico è curato da Simone Parrottino.






Il sito Internet dell'Associazione Culturale Pentèlite si rinnova. La nostra Associazione Culturale dal 2001 divulga gratuitamente cultura, organizzando ogni anno le numerose attività letterarie che trovano spazio su questo sito. Questo luogo virtuale è un'opportunità per noi e per tutti coloro che amano la letteratura, la nostra rivista letteraria e le attività ad essa legate. Questa finestra dà modo a chiunque di toccare con mano l'intensa attività di un piccolo gruppo di persone che, animate esclusivamente dall'amore per la letteratura e per il sociale s'impegna, lavora e produce, coinvolgendo ogni anno le forze più sane della nostra comunità. Colgo l'occasione per salutare e ringraziare pubblicamente i nostri collaboratori sparsi in tutta Italia e i nostri sostenitori.                                                                                                                                           
- Giuseppe Pettinato -

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